Supponga che in quel Bordeaux..."
Il Vezza trasalì, guardò il cameriere ritto presso la porta di sinistra, impassibile.
Oh!
esclamò Marina "come mi crede subito!"
Si fe' versare dell'altro vino e si recò il calice alla bocca.
Sapore insolito?
diss'ella. "Se è puro, questo Bordeaux, come un'Ave Maria! È stato uno scherzo di Proserpina. - Bevete" proseguì concitata "cavalieri dalla triste figura. Provvedetevi di cuore e di spirito"
Il dottore non bevve. Sentiva venire una tempesta. Il Vezza si accostò invece al consiglio di donna Marina e vuotò il suo bicchiere.
Bravo!
diss'ella facendosi pallida. "Si ispiri per una risposta difficile."
Di Proserpina in Sfinge, marchesina?
In Sfinge, sì, e vicina a diventar di pietra o più fredda ancora! Ma che prima parlerà, dirà tutto. Dunque...
Ell'era andata diventando sempre più pallida. A questo punto un tremito di tutta la persona le spezzò la voce. I due uomini si alzarono in piedi. Ella strinse il coltello, ne ficcò rabbiosamente la punta nel tavolo.
Quieta, quietadisse il medico pigliandole una mano gelata, piegandosi sopra di lei. Ella si era già vinta, respinse la mano del medico e si alzò.
Aria!
diss'ella.
Passò con impeto fra il tavolo suo e quello del dottore, e si slanciò alla balaustrata verso il lago.
Il dottore le fu addosso d'un salto per afferrarla, trattenerla.
Ma ella si era già voltata e piantava in viso al Vezza due occhi scintillanti.
Dunqueesclamò affrettandosi di parlare, di far dimenticare un momento di debolezza "crede Lei che un'anima umana possa vivere sulla terra più di una volta?
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Malombra
di Antonio Fogazzaro
pagine 519 |
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