Sì la prima che la seconda volta un'ombra di corruccio passò sul viso della Carabelli. Anche la figlia di costei girava pronta gli occhi all'uscio, quando si apriva, ma poi chiacchierava e rideva più di prima.
E don Franco, marchesa? Come sta don Franco?
, disse il maligno Pasotti, con voce melliflua, porgendo alla marchesa la tabacchiera aperta.
Grazie tante
, rispose la marchesa piegandosi un poco e ficcando due grosse dita nel tabacco: "Franco? a dirle la verità sono un poco in angustia. Stamattina non si sentiva bene e adesso non lo vedo. Non vorrei..."
Don Franco?
, disse il marchese. "È in barca. L'abbiamo visto un momento fa che remava come un barcaiuolo."
Donna Eugenia spiegò il ventaglio.
Bravo!
, diss'ella facendosi vento in fretta e in furia. "È un bellissimo divertimento."
Chiuse il ventaglio d'un colpo e si mise a mordicchiarlo con le labbra.
Avrà avuto bisogno di prender aria
, osservò la marchesa nel suo naso imperturbabile.
Avrà avuto bisogno di prender acqua
, mormorò il prefetto della Caravina con gli occhi scintillanti di malizia. "Piove!"
Don Franco viene adesso, signora marchesa
, disse la nipote del fattore dopo aver dato un'occhiata al lago.
Va bene
, rispose il naso sonnacchioso. "Spero che stia meglio, altrimenti non dirà due parole. Un ragazzo sanissimo ma apprensivo. Senta, Controllore; e il signor Giacomo? Perché non si vede?"
El sior Zacomo
, incominciò Pasotti canzonando il signor Giacomo Puttini, un vecchio celibatario veneto che dimorava da trent'anni in Albogasio Superiore, presso la villa Pasotti.
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