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      Salì nella sua camera, risoluto di romperla con tutti i riguardi. "I conti con Dio?", esclamò sbattendosi l'uscio dietro. "I conti con Dio se sposo Luisa? Ah vada tutto, cosa me ne importa, mi vedano, mi sentano, mi facciano la spia, glielo dicano, glielo contino, gliela cantino che mi fanno un piacerone!"
      Si vestì in fretta e in furia, urtando nelle seggiole, aprendo e chiudendo il cassettone a colpi. Mise un abito nero, per sfida; discese le scale rumorosamente, chiamò il vecchio domestico, gli disse che sarebbe stato fuori tutta la notte, e senza badare alla faccia tra sbalordita e sgomenta del pover'uomo, a lui molto devoto, si slanciò in istrada, si perdette nelle tenebre.
     
      Egli era fuori da due o tre minuti, quando la marchesa, già coricata, mandò Carlotta a vedere chi fosse venuto giù correndo dalle scale. Carlotta riferì ch'era stato don Franco e dovette subito ripartire con una seconda missione. "Cosa voleva don Franco?". Stavolta la risposta fu che don Franco era uscito per un momento. Questo momento fu pietosamente aggiunto dal vecchio servitore. La marchesa ordinò a Carlotta di andarsene lasciando il lume acceso. "Ritornate quando suonerò", diss'ella.
      Dopo mezz'ora ecco il campanello.
      La cameriera corre dalla padrona.
      È ancora fuori don Franco?
      Sì, signora marchesa.
      Spegnete il lume, prendete la calza, mettetevi in anticamera e quando sarà rientrato venite a dirmelo.
      Ciò detto la marchesa si girò sul fianco verso la parete, voltando all'attonita e malcontenta cameriera l'enigma bianco, uguale, impenetrabile del suo berretto da notte.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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