Piero
, disse la signora, "suonate il campanello."
Signor Giacomo
, fece l'ingegnere senza scomporsi, "dobbiamo suonare il campanello?"
L'idea de la signora Teresa pare propramente questa
, rispose l'omino navigando alla meglio tra il fratello e la sorella. "Però mi no digo gnente."
Piero!
, insistette la signora.
Ma insomma
, riprese suo fratello senza muoversi. "Lei, cosa farebbe? Lo suonerebbe, questo campanello, o non lo suonerebbe?"
Oh Dio!
, gemette il Puttini. "La me dispensa."
Non La dispenso un corno.
Gli sposi non ritornavano e la mamma, sempre più inquieta, ricominciava:
Ma suonate, dunque, Piero!
Il signor Giacomo, che moriva dalla voglia di andarsene e non poteva andarsene senza salutar gli sposi, incoraggiato dall'insistere della signora, fece uno sforzo, diventò rosso rosso e buttò fuori la sua sentenza: "Mi sonaria."
Caro signor Giacomo
, disse l'ingegnere, "mi stupisco, mi sorprendo e mi meraviglio." Chi sa perché, quando era di buon umore e gli capitava in bocca uno di quei sinonimi, li infilzava tutti e tre. "Però", conchiuse, "suoniamo."
E suonò molto discretamente.
Sentite, Piero
, disse la signora Teresa. "Ricordatevi bene che adesso, quando partite voi, deve partire anche Franco. Ritornerà alle cinque e mezzo per la messa."
Oh povero me!
, fece lo zio Piero. "Quante miserie! Insomma, sono marito e moglie, sì o no? Bene bene bene", soggiunse, perché sua sorella si inquietava. "Fate tutto quello che volete, ecco."
Invece degli sposi entrò la fantesca portando la torta e la bottiglia e disse all'ingegnere che la signora Luisina lo pregava di uscire un momento sulla terrazza.
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