Pagina (78/421)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mentre la signora Barborin gli allacciava il secondo legaccio, Pasotti si ricordò ch'era martedì. Il signor Giacomo andava ogni martedì con altri amici al mercato di Lugano e più propriamente alla trattoria del Lordo, con lo scopo di interpolare un bicchiere settimanale di vin pretto al vin Grimelli quotidiano; e ritornava spesso a casa in una disposizione affettuosa e sincera. Conveniva dunque andare da lui sul tardi, fra le quattro e le cinque. Pasotti si figurava già di tenerselo fra le unghie, di maneggiarlo a sua posta. Alzò le dita dalla tabacchiera con un sorriso maligno, e scosso giù, a colpettini misurati, il soverchio della presa, se la fiutò a suo grande agio, si fece dar il fazzoletto dalla moglie e la ricompensò borbottando con una faccia benigna, nel raggomitolar il fazzoletto: "Povera donna! Povera diavola!"
      Infilato e abbottonato l'abito dopo mezz'ora di lavoro, esclamò sul serio: "Corpo, che fatica!", e andò allo specchio. Sua moglie osò di allora svignarsela alla sorda, sì, ma non alla muta, e disse timidamente:
      Vado, neh?
      Pasotti si voltò accigliato, imperioso, le accennò col dito di venir da lui e le disegnò sopra e intorno alla persona, con quattro colpi di mimica, un cappello e uno scialle. Ella lo guardava a bocca aperta, non capiva; gli puntò l'indice al petto, interrogandolo con gli occhi, con le sopracciglia inarcate, come se dubitasse che questa roba occorresse a lui; al che Pasotti rispose allo stesso modo con tre puntate d'indice: "tu, tu, tu". Poi, menando in taglio la mano distesa, le significò che doveva uscir di casa con lui.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





Barborin Pasotti Giacomo Lugano Lordo Grimelli Pasotti