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      È una cosa sublime!"
      Lei è certo, però, che quest'anima è in errore?
      Oh sì sì!
      Ma Lei, a quale delle Sue categorie appartiene?
      Il professore si credeva dei pochissimi che si regolano interamente secondo un'aspirazione alla vita futura; benché forse sarebbe stato imbarazzato a dimostrare che i suoi profondi studi su Raspail, il suo zelo nel preparare acqua sedativa e sigarette di canfora, il suo orrore dell'umidità e delle correnti d'aria significassero poca tenerezza per la vita presente. Però non volle rispondere, disse che non appartenendo a nessuna Chiesa, credeva tuttavia fermamente in Dio e nella vita futura e che non poteva giudicare il proprio modo di vivere.
      Intanto Franco, annaffiando il giardinetto, aveva trovato fiorita una verbena nuova, e, posato l'annaffiatoio, era venuto sulla soglia della loggia e chiamava la Maria per fargliela vedere. La Maria si lasciava chiamare e voleva ancora "Missipipì", onde lo zio la posò a terra e la condusse lui al papà.
      Però, professore
      , disse Luisa uscendo con la parola viva da un corso occulto d'idee, "si può, non è vero, credere in Dio e dubitare della nostra vita futura?"
      Ell'aveva posato, così dicendo, l'aggrovigliata matassa della pesca e guardava il Gilardoni in viso con un interesse vivo, con un desiderio manifesto che rispondesse di sì; e, perché il Gilardoni taceva, soggiunse:
      Mi pare che qualcuno potrebbe dire: che obbligo ha Iddio di regalarci l'immortalità? L'immortalità dell'anima è una invenzione dell'egoismo umano che in fin dei conti vuol far servire Iddio al comodo proprio.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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