, rispose Luisa aprendo l'uscio. Quegli la guardò, si strinse nelle spalle e passò oltre, seguito dagli altri.
Aprano tutto, qui!
, diss'egli forte, ruvidamente, indicando la scrivania. I grandi occhi cilestrini di Franco lampeggiarono. "Parli sottovoce!", diss'egli. "Non mi spaventi la bambina!"
Silenzio a Lei!
, tuonò l'aggiunto calando un pugno sulla scrivania. "Apra!"
La bambina, a quello strepito, si mise a singhiozzare disperatamente. Franco, furibondo, scagliò la chiave sulla scrivania.
A Lei!
, diss'egli.
Ella è in arresto!
, gridò l'aggiunto.
Va bene!
Mentre Franco rispondeva così, Luisa, che si era chinata tutta sulla sua creatura per cercar di quietarla, rialzò impetuosamente il viso.
Ci ho diritto anch'io, a quest'onore
, diss'ella con la sua bella voce vibrante.
L'aggiunto non degnò rispondere, fece aprire e rovistare da un gendarme tutti i cassetti della scrivania, levarne lettere e carte ch'egli esaminava rapidamente e buttava parte a terra, parte nel gran sacco di cuoio. Dopo la scrivania venne la volta dei cassettoni dove tutto fu messo sossopra. Dopo i cassettoni fu visitato il lettuccio di Maria. L'aggiunto ordinò a Luisa di levar la bambina dal letto grande ch'egli intendeva pure di visitare.
Mi metta il lettuccio in ordine
, rispose Luisa fremente. Fino a quel momento il bestione Carlascia era sempre stato lì muto e duro dietro i suoi baffi, come se quella bisogna, forse da lui desiderata in astratto, non fosse stata poi, in pratica, interamente di suo gusto. Adesso si mosse e, senza parlare, si pose ad accomodar con le sue manacce enormi le materasse e le lenzuola del lettuccio.
| |
Luisa Franco Franco Luisa Maria Luisa Luisa Carlascia
|