Luisa vi posò la bambina e anche il letto grande fu sfatto e frugato senza frutto. Maria non piangeva più, guardava quella baraonda con tanto d'occhi spalancati.
Adesso vengano con me
, disse l'aggiunto. Luisa si tenne sicura d'esser condotta via con suo marito e chiese che si facesse scendere la sua domestica per affidarle la bambina. All'idea che Luisa pure fosse tratta in arresto, che si volesse togliere a Maria malata anche la madre, Franco, fuori di sé dalla collera e dal dolore, mise un grido di protesta:
Questo non è possibile! Lo dica!
L'aggiunto non degnò rispondergli, ordinò che si facesse venir la fantesca. La fantesca, mezza morta di paura, entrò fra i gendarmi, gemendo e singhiozzando.
Stupida!
, mormorò Franco, fra i denti.
La donna starà qui con la bambina
, disse l'aggiunto. "Loro vengano con me. Devono assistere alla perquisizione." Fece prendere dei lumi, lasciò un gendarme nell'alcova e passò in sala, seguito dagli altri gendarmi, dal Bianconi, da Franco e Luisa.
Prima di continuar la perquisizione
, diss'egli, "domanderò Loro ciò che avrei domandato prima se il Loro contegno fosse stato migliore. Mi dicano se tengono armi o pubblicazioni sediziose o carte, sia stampate che manoscritte, ostili all'Imperial Regio Governo."
Franco rispose forte:
No
.
È quello che vedremo
, fece l'aggiunto.
Si accomodi.
Mentre l'aggiunto faceva scostar i mobili dalle pareti, guardare e frugare dappertutto, venne in mente a Luisa che otto o dieci anni prima lo zio le aveva fatto vedere, nel cassettone di una camera del secondo piano, una vecchia sciabola che vi stava sin dal 1812. Era la sciabola di un altro Pietro Ribera, tenente di cavalleria, caduto a Malojaroslavetz.
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