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      Egli lo aveva prima letto silenziosamente e ora lo lesse forte con un accento inesprimibile di soddisfazione e di sarcasmo. "Sciabola del tenente Pietro Ribera ucciso a Malojaroslavetz, 1812." Franco balzò in piedi, sorpreso, incredulo, e in pari tempo l'aggiunto aperse la busta. Franco non la poteva vedere; guardò sua moglie, che la vedeva. Sua moglie aveva le labbra bianche. Lo credette spavento e non gli pareva possibile.
      Era gioia: la busta non conteneva che un fodero vuoto. Luisa si trasse nell'ombra precipitosamente, cadde a sedere sul canapè, lottò contro un violento tremito interno, s'irritò con se stessa, si disprezzò e lo vinse. Intanto l'aggiunto, preso il fodero e guardatolo per ogni verso, chiese a Franco dove fosse l'arma. Franco fu per rispondere che non lo sapeva com'era vero. Ma questa potendo parere una giustificazione personale, rispose invece:
      In Russia
      .
      La sciabola non era in Russia, era confitta nella melma, in fondo al lago, dove l'aveva segretamente gittata lo zio Piero, invece di consegnarla.
      E perché hanno scritto sciabola?
      , fece il Ricevitore tanto per mostrare un po' di zelo anche lui.
      Chi ha scritto è morto
      , disse Franco.
      Questa chiave subito!
      , esclamò rabbiosamente il Commissario. Stavolta Luisa la trovò e gli altri due cassetti furono aperti; uno era vuoto, l'altro conteneva delle coperte di lana e della lavanda.
      La perquisizione finì qui. L'aggiunto discese in sala e intimò a Franco di prepararsi a seguirlo dentro un quarto d'ora. "Ma ci arresti tutti, dunque!


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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