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      A ogni modo ella non piegò fino a dire una parola d'acquiescenza. Solamente, quando riprese la sua placidezza obesa, osservò che non aveva mai domandato di prendere provvedimenti contro nessuno, che se nella perquisizione non si era trovato niente a carico dell'ingegnere Ribera, ne aveva piacere; che del resto in casa Ribera se n'eran dette di tutti i colori e che i discorsi era difficile trovarli. Il cavaliere rispose, più mansueto, che non poteva dire se si fosse trovato niente o no e che l'ultima parola sarebbe stata pronunciata dal maresciallo, il quale intendeva occuparsi personalmente della cosa. Ciò gli diede modo di ritornar al discorso della villa di Monzambano. La chiese formalmente per Sua Eccellenza che intendeva venirci dentro otto giorni. La marchesa ringraziò dell'onor grande, disse che la sua villa non meritava tanto, che le pareva troppo angusta, che aveva bisogno di riparazioni, che bisognava dirlo a Sua Eccellenza. Avrebbe voluto differire, aspettar il prezzo sciagurato della sua condiscendenza, ma il cavaliere diede un altro colpo di artiglio e dichiarò che bisognava risponder subito, risponder netto, sì o no, e convenne bene che la vecchia piegasse il capo. "Per compiacere a Sua Eccellenza", diss'ella. Greisberg tornò subito amabile, scherzò sulle misure che si potrebbero prendere contro quel signor ingegnere. Non c'era da sparger sangue, c'era da spargere, tutt'al più, un po' d'inchiostro; non c'era da togliergli la libertà, c'era da rendergliela intera!


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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