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      Destituito
      .
      Franco e Luisa lo guardarono un momento come istupiditi. Poi Franco esclamò: "Oh zio, zio!", e lo abbracciò. Vedendo quell'atto e il viso di sua madre, Maria scoppiò in lagrime. Luisa cercò di farla tacere, ma ella stessa, la donna forte, aveva il pianto alla gola.
      Seduto sul canapè della sala lo zio raccontò che l'I. R. Delegato di Como lo aveva fatto chiamare per dirgli che la perquisizione operata nella sua casa di Oria aveva dati risultati dolorosi e inattesi; quali, non aveva voluto assolutamente dire. Aveva poi soggiunto che s'era voluto iniziare un processo contro di lui ma che in vista dei lunghi e lodevoli servigi prestati al Governo si limitava a togliergli l'ufficio. Lo zio aveva insistito per conoscere le accuse e colui l'aveva licenziato senza rispondere.
      E allora?
      , disse Franco.
      E allora...
      . Lo zio tacque un poco e poi pronunciò una frase sacramentale d'ignota origine che egli stesso e i suoi compagni tarocchisti solevano ripetere quando il giuoco andava disperatamente male: "Siamo arcifritti, o Regina".
      Vi fu un lungo silenzio; poi Luisa si buttò al collo del vecchio. "Zio, zio", gli sussurrò, "ho paura che sia stato per causa nostra!"
      Ella pensava alla nonna e lo zio intese che accusasse Franco e sé di qualche imprudenza.
      Sentite, cari amici
      , diss'egli con un tono bonario che aveva pure qualche recondito sapore di rimprovero, "questi sono discorsi inutili. Adesso la frittata è fatta e bisogna pensare al pane. Fate conto su questa casa, su qualche piccolo risparmio che mi frutta circa quattro svanziche al giorno e su due bocche di più: la mia e quella della Cia; la mia, speriamo per poco tempo.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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