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      Parlava con la mano sola, con l'anima nel palmo e nelle dita, il più vario appassionato linguaggio misto di blande carezze e di strette, di tenerezze e di ardori. Qualche volta ella si provava di ritirarsi dolcemente ed egli la tratteneva allora violento. Guardava l'altare col viso alzato, come assorto nel suono dell'organo, nella voce del sacerdote, nel canto del popolo. In fatto non seguiva le preghiere, ma sentiva la Divina Presenza, un rapimento, una effervescenza di amore, di dolore, di speranza in Dio. Luisa gli aveva presa la mano indovinando ch'egli pregava, che tutte le sue angustie, tutte le sue dubbiezze gli si agitavano nel cuore. Avea realmente voluto infondergli coraggio, convinta ch'era bene per lui di prender questo partito doloroso. Fraintese la stretta che le rispose; le parve un'appassionata protesta contro la separazione, e non la potendo, quantunque le fosse dolce, approvare, accennava ogni tanto a ritrar la mano. Fu lui che all'Elevazione ritrasse, per rispetto, la propria. Egli dovette quindi prendersi in braccio Maria che s'era addormentata e continuò a dormire con la testa sulla spalla di suo padre, mostrando un bel mezzo visino pacifico. Non lo sapeva, lei, cara, che il suo papà sarebbe andato lontano lontano e il suo papa aveva il cuore tutto molle di quel piccolo tesoro caldo che vi respirava su, di quella testina dall'odore di uccelletto del bosco. Gli pareva già di essere partito e che lo cercasse, che piangesse, e allora gli correva nelle braccia un desiderio di stringerla forte, fermato subito dal timor di destarla.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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