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      . Luisa restò sbalordita. Ma cosa aveva fatto il professore? Ma quando? Ma come? Ma il testamento non era stato distrutto?
      Allora il professore, rosso come una bragia, facendo degli occhi spiritati, intercalando il suo dire di "ma per carità, neh? - ma zitto, neh?", mise fuori tutti i suoi segreti, la conservazione del testamento, il viaggio a Lodi. Luisa lo ascoltò sino alla fine, poi fece "ah!" e si strinse forte forte il viso fra le mani.
      Ho fatto male?
      , esclamò il professore, spaventato. "Ho fatto male, signora Luisina?"
      Altro che male! Malissimo! Mi scusi, sa, Lei ha avuto l'aria di andare a proporre una transazione, un mercato! E la marchesa crederà che siamo d'accordo! Ah!
      Ella strinse e scosse le mani congiunte come se avesse voluto rimaneggiarvi, rimpastarvi dentro una testa professorale più quadra. Il povero professore, costernato, andava ripetendo: "Oh Signore! Oh povero me! Oh che asino!", senza tuttavia comprender bene quale asinata avesse commesso. Luisa si buttò sul parapetto verso il lago, a guardare nell'acqua. Balzò su a un tratto, batté il dorso della destra sul palmo della sinistra, il suo viso s'illuminò. "Mi conduca nel Suo studio", diss'ella. "Posso lasciar qui Maria?". Il professore accennò di sì e l'accompagnò, tutto palpitante, nello studio.
      Luisa prese un foglio di carta e scrisse rapidamente:
      Luisa Maironi Rigey fa sapere alla marchesa Maironi Scremin che il professore Beniamino Gilardoni è un ottimo amico di suo marito e suo, ma che ne fu disapprovato per l'uso inopportuno di un documento destinato a sorte diversa: che perciò nessuna comunicazione si attende né si desidera da parte della signora marchesa


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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