Ho risposto quel che ho risposto, parole amare; avrò fatto anche male, se vuoi, lo confesso. Maria mi guarda e fa:
È proprio cattiva la nonna di Cressogno?". "Sì." "E perché lo zio dice che non è proprio cattiva?" "Perché lo zio è tanto buono." "E tu, allora, non sei mica tanto buona?" Cara la mia innocente, me la mangiai di baci, non ne potei proprio a meno. Appena fu libera di parlare, riprese subito: "Non vai mica, sai, in Paradiso, se non sei tanto buona". Quella del Paradiso è la sua fissazione. Povero Franco, non averla con te, tu che saresti così contento di lei! Fai un gran sacrificio! Se ti può far piacere ti dirò che la sola possibilità per me di amare Iddio la trovo in questa bambina perché in essa Iddio mi diventa visibile, intelligibile.
Addio, Franco; ti abbraccio
Luisa
P.S. Sappi che ho licenziato la Veronica per il 1° ottobre. Per economia, prima; e poi perché mi sono accorta che fa all'amore con una guardia di finanza. Oh, mi scordavo quest'altra! Mezz'ora fa è venuta Ester a dirmi che si è decisa per il sì ma che desidera di aspettare ancora un giorno a vedere il professore. Si capisce che il naso è inghiottito ma non ancora passato giù nello stomaco.
Franco a Luisa
Torino, 12 settembre 1855
Iersera Dina mi ha mandato al d'Angennes dove si è data male un'opera vecchiotta che non mi garba, Marin Faliero. Aggiungi l'idea tormentosa di dover scrivere l'appendice e intenderai che non è stato un invitarmi a nozze. Un collega mi propose di presentarmi in un palco dov'erano due dame sfoggiatamente eleganti.
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