Ho lottato con quelle tenebre spaventose, Franco, e ho vinto. È vero, la vittoria è in gran parte della nostra Maria. Vorrei dire che se tante nere nuvole mi nascondono l'esistenza di una Giustizia Superiore, me ne trapela però un raggio in Maria; e questo raggio mi fa credere e mi fa sperare nell'Astro. Perché sarebbe orribile che l'universo non avesse un governo di giustizia!
Quella notte, dunque, io ti ho potuto solamente dire che intendevo la religione in un modo diverso da te, che gli atti di fede cristiana e le preghiere non mi parevano essenziali all'idea religiosa ma l'amore e l'azione per quelli che soffrono, sì! Ma lo sdegno e l'azione contro coloro che fanno soffrire, sì!
E tu vuoi ritornare nel tuo silenzio? Ma no, non lo devi. Ti senti debole, dici. Debole te o il tuo Credo? Ragioniamo, discutiamo. Confessa che voialtri credenti amate le vostre credenze anche perché sono un comodo riposo dell'intelletto. Vi adagiate in esse come in un'amaca sospesa in aria per tante fila lavorate dagli uomini, annodate dagli uomini a diversi uncini. Voi vi state bene e se si va tentando, saggiando con la mano anche uno solo di questi fili, ve ne turbate e avete paura che si spezzi, perché poi molto facilmente si spezzerà il suo vicino e dopo questo un altro e tutto il vostro letto fragile rovinerà dall'aria in terra con vostro spavento e dolore. Conosco questo spavento e questo dolore, so che si paga così la compiacenza di camminar poi sul solido e perciò non mi trattiene dal discutere teco una pietà che sarebbe falsa.
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