In faccia all'uscio che mette dalla via pubblica nella darsena, corre un andito dal quale due scalette scendono all'acqua, la prima di fianco alla prora della barca, la seconda di fianco alla poppa. Il Toni Gall discese per la scaletta seconda onde accorciare la catena di poppa. Là, fra la barca e l'ultimo scalino, dov'eran sessanta o settanta centimetri d'acqua, vide fluttuare il corpicino di Maria col dorso a galla e il capo sott'acqua. Nel trarla dall'acqua scorse nel fondo una barchetta di metallo. Portò su la bambina gridando con la sua terribile voce, fece correre tutto il paese e, per fortuna, anche il medico, che si trovava a Oria, aiutò Ester a spogliar la povera creatura che non dava più segni di vita.
Con chi era ella stata prima di scendere in darsena? Con la Veronica no, perché la Veronica era stata veduta entrar nel ripostiglio dei vasi dietro la casa con la sua guardia di finanza prima che Luisa uscisse. Con Ester o con il professore neppure. Ester l'aveva mandata a pregare nella camera dell'alcova e poi non l'aveva veduta più. La Cia stava a lavorare e l'ingegnere a scrivere quando avevano udito le grida formidabili del Toni Gall. Maria doveva esser discesa in darsena dalla camera dell'alcova per mettere la sua barchetta nell'acqua e fatalmente avea trovato aperta la porta di casa, aperto l'uscio della darsena. Il Toni Gall era d'opinione che avesse passato qualche minuto nell'acqua perché galleggiava discosto dal luogo dove la barchetta giaceva nel fondo. Egli descriveva per la centesima volta la sua scoperta spaventosa stando in sala con la Cia, con l'ingegnere, il professore ed altri del paese.
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