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      Si strappò da Pedraglio e disparve su per la scaletta, non volendo andar a Cressogno per S. Mamette che sarebbe stato troppo pericoloso. "Avanti!", disse il prefetto. "Quello là è matto, pensiamo a noi."
      Girando la casa del Puttini udirono gente che veniva loro incontro e ridiscesero. La porta di casa Puttini era aperta. Vi entrarono. La gente passò discorrendo. Erano contadini e uno diceva: "Dove diavol el va a st'ora chì?". Ahimè, hanno incontrato e riconosciuto Franco. Se i gendarmi e le guardie si mettono alla caccia dei fuggitivi e s'imbattono in quella gente, ecco che trovano una traccia. Sull'alba si trova sempre gente. Stavolta s'è potuta evitare; un'altra volta, forse, non si potrà; un altro incontro può riescir fatale all'avvocato e a Pedraglio come il primo riuscirà probabilmente fatale a Franco. "Bisognerebbe che vi travestiste da contadini", dice il prefetto. All'avvocato, che ha dell'artista e del poeta e conosce bene il Puttini, viene un'idea: pigliar gli abiti del sior Zacomo per il Pedraglio ch'è piccolo anche lui, pigliar per sé un vestito della serva ch'è grande e grossa, cacciar le spoglie proprie in una gerla, caricarsene le spalle e via per Boglia. Il primo deputato politico di Albogasio ha cento ragioni di andare nel bosco del Comune. Detto fatto salgon le scale e il prefetto, ch'è pratico, va diritto a chiamare la Marianna. Costei non risponde; la sua camera è vuota. Il prefetto indovina subito che la perfida servente è andata a S. Mamette per qualche negozio segreto, come quello dell'olio.


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Piccolo mondo antico
di Antonio Fogazzaro
pagine 421

   





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