Quando ebbi questo posto dalla bontà del conte di Cavour, mi pareva di mangiare il pane dello Stato a tradimento. Adesso non è così ma sto per togliermi a questo gran lavoro e ciò mi conduce a un altro discorso che ho nel cuore da un pezzo e che adesso ti faccio con una commozione indicibile.
Fra otto giorni i miei amici ed io ci arruoliamo nell'esercito come volontari per la durata della campagna; Si entra nel 9° fanteria che ha il deposito a Torino. Qui al Ministero si vorrebbe trattenermi ancora ma io intendo di trovarmi istruito al reggimento quando entrerà in campagna e ho solamente preso l'impegno di non lasciar l'ufficio che un giorno prima di arruolarmi.
Luisa, sono tre anni e quasi cinque mesi che non ci vediamo. Vero che tu sei sorvegliata dalla Polizia e che ti è proibito di venire a Lugano; però io ti ho proposto più volte più modi di venirmi a incontrare segretamente almeno al confine, sulla montagna, e tu non mi hai risposto. Ho creduto indovinare che tu non ti sapessi allontanare neppure per poco tempo da un luogo sacro. Mi pareva troppo e ti confesso che ne provai un'amarezza molto profonda! Poi mi pentivo, mi pareva d'essere egoista, ti assolvevo. Adesso, Luisa, le circostanze sono mutate. Non ho cattivi presentimenti, mi par impossibile di aver a restare sopra un campo di battaglia, ma impossibile non è. Prenderò parte ad una guerra che si annuncia tra le più grosse, tra le più lunghe e disperate, perché se l'Austria ha in giuoco le sue provincie italiane, noi, e forse anche l'imperatore Napoleone, abbiamo in giuoco tutto.
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