Pagina (46/344)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mia suocera, poveretta, aveva tanta fiducia! Nel primo tempo parlava sempre di sua figlia come se avesse a guarire l'indomani, poi non ne parlava più, ma io sapevo che faceva segretamente preparare in campagna un quartiere per lei.
      Si figuri che vi faceva collocare stufe perchè fosse pronto ad accoglierla in qualunque momento, che vi andava raccogliendo certi vecchi mobili stati cari all'Elisa da ragazza. Andai avanti così un altro paio d'anni con un'altalena continua d'illusioni e di disillusioni. Finalmente vi fu un primo momento in cui, pensando a mia moglie, mi tornò in mente qualche suo atto, qualche sua parola che mi aveva fatto cattiva impressione. Mi spaventai. Possibile che il mio dolore cominciasse a venir meno? Cacciai quei ricordi come tentazioni diaboliche. Ma tornavano. Reagii quanto potei, pregai e feci pregare più di prima, esagerai nelle dimostrazioni. Non so, per esempio disposi la camera da letto e il gabinetto di toeletta di mia moglie come s'ella vi fosse ancora, con tutti i suoi ninnoli, i profumi, sino all'accappatoio sulla poltroncina. Per un po' di tempo questo mi giovava, mi ravvivava le memorie; ma poi! Vedevo la tenerezza negli occhi de' miei suoceri, vedevo la pietà negli occhi dei miei conoscenti. Era una cosa terribile perchè non soffrivo più, non amavo più, mi sentivo, con orrore, un ipocrita. Non basta; prima non avrei guardato una donna in viso due volte, per la sua bellezza. Poi..."
      Il giovane si coperse gli occhi con le mani ripetendo che voleva dire tutto, tutto!


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





Elisa