Pagina (56/344)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Il bene e il male si alternano dentro di me con una violenza che non posso più sopportare. Vuole che glielo dica? Io non ho un po' di tranquillità, un po' di riposo se non quando sto con questa signora. La presenza sua mi riposa invece di eccitarmi. Dopo è peggio, questo sì. Non so neppure come posso attendere al mio ufficio. Già la gente si deve accorgere di qualche cosa, non è possibile! Stanotte non potevo dormire, avevo un'ora buona, pregai e piansi tanto, mi venne in mente quest'idea di uscire dal mondo, mi parve che il Signore mi suggerisse di venire da Lei e..."
      Violenti singhiozzi senza lacrime gli ruppero la parola. Don Giuseppe gli pose una mano sul capo dolcemente.
      Nodiss'egli "no, caro. Perchè? Dolore sì, terrore no. Lei sta in mezzo alle onde e alla tempesta, ma nella navicella vi è Cristo, sa; Cristo che dorme".
      Mi parli, mi parlimormorò Maironi. Gli s'inginocchiò ai piedi e il prete non lo impedì.
      Sì, caro, sì. Prima di tutto non abbia tanta paura delle Sue tentazioni! Non si creda tentato molto più di tanti altri che a Lei parranno sicuri del male, tutti di Dio. Le Sue tentazioni contro la fede, intanto, per poco che Lei resista, non mi paiono temibili. Se non ci fossero state le tentazioni del senso, così forti, e, posta la fralezza umana, così prevedibili, le altre probabilmente neppure sarebbero venute. Perchè fu tentato contro la fede? Perchè Le è parso che Dio non L'aiutasse a sostener la sua legge severa, perchè ha temuto che la Sua fede Le fosse stata imposta, perchè ha visto intorno a Sé molti cattolici di mente ristretta e che non Le paiono conformarsi all'ideale evangelico.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





Giuseppe Cristo Cristo Maironi Dio Dio