Sarà la mia natura fredda, sarà orgoglio, saranno i sei mesi orribili che ho passato con un marito immondo, perchè Lei sa che neppur io sono libera, sarà quel che Lei vuole, io non desidero che tenerezza di affetto. Se lei ha delle cattive immaginazioni, io sento che purificherei l'anima Sua invece di abbassarla. La purificherei meglio io che il digiuno e le preghiere nel deserto, perchè con quest'idea di combattere un nemico lo si va necessariamente a cercare e in qualunque posto Lei andasse, penserebbe male a me; nella Sua mente diventerei un'altra persona, quella che non sono, una corruttrice. Ma io..."
Qui si coperse il viso con le mani, e continuò abbassando la voce:
Io ho un bisogno immenso, immenso, immenso che Lei mi voglia bene. Io mi dispero se Lei mi abbandona, precipito in un abisso. Mi dica che mi vuol bene, mi dica che non mi abbandona! Non mi faccia morire!
Signora, l'acquadisse il custode dietro a loro.
Jeanne si alzò dal parapetto, livida, con gli occhi rossi, prese la tazza.
Si c'ètait du poisondiss'ella, volta a Maironi, "faudrait_il boire?"
Nei grandi occhi magnetici erravano tristezza e tenerezza infinite.
Je crois que nonmormorò egli malgrado sè, in una vertigine, pallido come se gli mancasse la vita.
Gli occhi di Jeanne s'illuminarono di un lampo inesprimibile di sorriso. "Quest'acqua è torbida" diss'ella al custode attonito. Porse la tazza fuori del parapetto, versò l'acqua pian piano fino all'ultima goccia, guardandola, sorridendo, mormorando: "Che gioia, che gioia, che gioia!
| |
Maironi Jeanne
|