Se avessi fede piglierei l'abito e riscatterei Praglia".
Lei?
fece Maironi. Le parole aggressive di Jeanne sullo spirito del cattolicismo non lo avevano ferito; l'incontro curioso delle parole spensierate di Dessalle con i sentimenti suoi di poc'anzi non lo aveva scosso. Rideva e gli occhi gli scintillavano. Mentre Jeanne gli aveva parlato del suo amore, tanto violento e puro, egli si era sentito prendere insensibilmente da lei e anche dalla idea che i suoi timori eran ombra e sogno, che i ritegni religiosi, i ritegni del suo legame erano lacci di cose morte, che forse la stessa intera religione cattolica era un grande spettrale cadavere in piedi come l'abbazia.
L'occulto lavoro di tante passate tentazioni contro la fede, represse con terrore e non vinte, si manifestava ora, nell'urto della passione, con improvvise rovine.
Appena pronunciate, quasi automaticamente, le parole "je crois que non' come colui che nudo saggia col piede una fresca corrente ed esita, ma se si sente sdrucciolare dal margine tutto di slancio le si abbandona, egli si era abbandonato al sentimento che non gli pareva pił tentazione ma offerta di un Dio pił vero e grande e buono del Dio appresogli da' suoi maestri. Per un attimo, martellandogli il cuore a furia, le mura, gli archi, le colonne del monastero gli avevano roteato vorticosamente intorno. Si sentiva una furiosa voglia di cinger con un braccio la vita di Jeanne e trascinarla fuori, all'aperto, di correre l'erbe dei prati, gli oliveti, le cime dei colli, gridando al cielo la sua libertą e la sua gioia.
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