Dica questo se Le piace, ma non quello che ha detto!
Ecco, i cattolici, come sonoribatté Dessalle, sorridendo. "Ci vogliono addirittura empî. Più ci avviciniamo a voi, meno ci sopportate. Si potrebbe sostenere benissimo che la vostra religione insegna l'odio del prossimo. Guardate come trattate i protestanti e quei poveri liberali che vorrebbero dirsi cattolici anche loro! Odio del prossimo!"
Però...
fece Jeanne rivolgendosi a Maironi come per rispondere a lui al di fuori e al di sopra delle parole di suo fratello. E s'interruppe subito.
Però?
ripetè Maironi, aspettando.
Nientediss'ella.
Il giovane raccolse la bianca pelliccia di lupo di Russia che scivolava dalle ginocchia di Jeanne e dalle sue, l'accomodò, v'incontrò sotto una mano che prima si offerse inerte e poi attanagliò la sua come un morso, mentre una bella bocca lasciava neghittosamente cadere queste due paroline di pace: "Fa fresco".
Nessuno parlò più per un pezzo. Jeanne accomodò alla sua volta la pelliccia, meglio assai. Parve a Maironi che il greve mantello bianco di fiera piegasse ai lievi tocchi delle mani abili con intelletto del comando.
Egli guardava la mano desiderata, non osando, in faccia a Dessalle, guardare Jeanne negli occhi senza parole, e non trovandone alcuna; guardava la mano che indugiandosi sulla pelliccia gli rispondeva, come pure un mal celato sorriso della bocca: strette segrete, basta. L'odore del mantello di Jeanne, chiuso sulla squisita persona, della pelliccia, dei guanti lievemente profumati, forse dei capelli, saliva in un tepido indistinto al cervello del giovine, alternandosi, secondo il vento e il passo dei cavalli, con l'odor fresco dei campi e della strada umida.
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