.. sia cambiato e non in bene, ecco, non in bene... bisogna ammetterlo, bisogna. Anche il suo contegno nell'affare dei calzoni, andiamo!... Non va, ecco, non va! E tante altre piccole cose ci sono, tanti altri piccoli fatti spiacevoli, per cui, già, specialmente dato il carattere di certi colleghi, non si va avanti, non si va, ecco!"
Allora il cavaliere, premesso che deplorava privatamente gli scandali Dessalle ma che a suo avviso era pericolosissimo, inopportunissimo di servirsene contro il sindaco, ammise che la sua permanenza in ufficio era diventata un vero impaccio per tutti e spiegò che il dissenso fra lui e l'ottimo abate riguardava soltanto la via di uscita. Secondo lui il contegno del sindaco nel famoso affare dei calzoni significava desiderio di provocare una crisi. Maironi voleva romperla con la Giunta, con la maggioranza e col partito, ma, probabilmente, romperla come e dove faceva comodo a lui. Voleva intanto, probabilmente, mettre les rieurs de son côté. Qui Záupa e l'abate si guardarono, si dissero con gli occhi: "Avete capito, voi? Io no'. Voleva poi, proseguì Soldini, venir licenziato in modo che facesse torto ai cattolici, che giustificasse, o almeno scusasse, una successiva rottura maggiore ancora, un passaggio ad altre idee e ad altri uomini. Ora non conveniva ai cattolici di fare il suo giuoco; per niente! Conveniva romperla sopra una questione amministrativa.
A questo modoconchiuse il sagace oratore "eviterete di offendere i suoi sentimenti personali, non lo spingerete a reazioni estreme che sarebbero una rovina spirituale per lui, naturalmente, ma poi anche un colpo doloroso per il partito.
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Dessalle Giunta Záupa Soldini
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