Capiva bene che questo era quasi un costringere il sindaco a offrire le proprie, ma era pure, lo dichiarava con cordoglio, una imprescindibile necessità. Aveva creduto di esporre così l'opinione propria, modestamente, pronto, del resto, ad accettare...
... con disperazionesuggerì piano l'uomo acido.
... con ossequiodisse Záupa "la volontà dei colleghi."
La piccola assemblea, sulle prime, rimase muta. Poi cominciarono alcuni bisbigli intorno a Quaiotto e si udì costui dire: "O siamo in famiglia o non siamo in famiglia!". Evidentemente i vicini gli bisbigliavano dei calmanti. Záupa lo guardò, allargò le braccia in un silenzioso dominus vobiscum scattando indietro con il collo, per significare che al fine voluto da Quaiotto si arrivava lo stesso. Ma Quaiotto bolliva sempre più forte, ribatteva a destra e a sinistra i bisbigli degli amici, scotendo loro le mani sul viso perchè gli amici pure si accaloravano. Come in un fascio di sarmenti imposto a coperte brage il calore si propaga con lento lavoro fino a che vi brillan sotto due, tre, quattro punti roventi e il fascio si slaccia, vi spesseggiano le faville, le fumarole, tutto vi bisbiglia, cigola, crepita, e se qualche spettatore impaziente vi accosta un fiammifero acceso, subito ne saetta ruggente la vampa acuta, così rumoreggiando quel gruppo inquieto, e avendovi l'uomo acido, pensoso della minestra, gittato il suo fiammifero acceso "O dentro o fora!", Quaiotto scattò: "Domando la parola!".
Parlò con l'onda di grossa facondia che la Provvidenza versa nelle teste più vuote di ciascun partito politico estremo per cavarne salutare frutto di spropositi.
| |
Záupa Quaiotto Quaiotto Quaiotto Quaiotto Provvidenza
|