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      Poco dopo le dieci e mezzo egli si metteva per la stradicciuola ripida e deserta che sale alla villa dalla scuderia. La luna radeva le vette degli alberi pendenti dalla costa sulla strada. Piero, camminando rapidamente nell'ombra, udì un chiacchierìo di voci femminili e maschili che gli scendevano incontro. Rallentò egli pure il passo.
      Riconobbe le voci delle signore che Carlino Dessalle chiamava contessa Importanza e contessine Importanzète, di altre signore, di ufficiali e borghesi suoi conoscenti, che ridevano, si facevano congratulazioni smaccate, magnificavano lo spettacolo dell'eclissi dalla terrazza della villa. Gli uomini schiamazzavano, la contessa Importanza li sgridava: "Zitto! zitto!", un'altra, che pareva furiosa, esclamava: "Che zitto! Parlate forte! Per me giuro che non ci ritorno mai più!". Precedeva un gruppo di signorine, ridendo a proposito di certa eclissi che non era quella della luna, della eclissi di un giovine signore, la quale, a sentir le altre, aveva molto afflitto la maggiore delle Importanzète. Questa protestava, ritorceva gli strali, parlava di eclissi del thè, del babà, delle sigarette cubane, dolcezze sperate invano dalle amiche, di eclissi di un tenente e di un segretario di prefettura, sperati anch'essi e non visti comparire al ritrovo.
      Qualcuno gridò dalla retroguardia: "Dica eclissi della buona creanza!". La dama furiosa confermò: "Bravo! E cosa credete? Che vadano a veder l'eclissi, lei e l'amico? Si eclisseranno loro, invece, in qualche boschetto!


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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