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      Successe uno strepito perchè Berardini e Chieco erano pazzi di ammirazione per gli affreschi mentre Fanelli sentenziava, freddo e sarcastico, dietro la caramella, faceva il difficile, notava le scorrezioni scandalose del disegno, tanto che Chieco gli diede del "brutto macaco" e Fusarin gli saltò addosso con furore. "Cossa galo, El diga, sor piavolo? El me lassa star sto poro vecio che a fato sti spegassi, sala! El se contenta de scrivar settessento articoli a la setimana, co quele game sugestive, in malora, co quel maledeto color che canta e co sete oto "vibrante di modernità', El diga! Ti ti la ga co Tiepolo perchè el fasea i zenoci grossi e mi la go co Domenedio che te ga fato el muso roto!"
      Trlin! Trlin! Trlin! Carlino chiama col clavecin alla sala di Omero, Jeanne richiama con la voce: "Musica, musica!". Si risponde: "Musica, musica! Basta, basta!". Tutti corrono alla sala di Omero meno Chieco che cava il violoncello dalla cassa.
      Poichè stanno per entrare un certo signor Bach, un certo signor Haydn, un certo signor Marcello e altri personaggi in parrucca, spadino, calze di seta e fibbie di brillanti, sia l'accoglienza gaia! Champagne! Fanelli brinda spiritosamente alla più vibrante di modernità fra le dee di villa Diedo. Berardini improvvisa una tirata barocca sulla dea Diana e beve al fratello suo divino, ad Apollo Dessalle. Chieco, alzando il bicchiere verso l'affresco di Ulisse pensoso in riva al mare, si offre consolatore alla dolce, triste, bellissima Calipso che vi emerge dall'onda con le spalle e col seno ignudi, brinda a lei e alla sua sarta.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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