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      Forse non era vero, ma se fosse vero, altro che Senato, altro che Senato! Presso a casa lo raggiunse arrancando un ometto in occhiali, un acuto e onesto dottor di leggi, sempre febbricitante per nobili emozioni politiche o amministrative, del tutto platoniche.
      Dunque, Commendatore, il Prefetto se ne va?
      Non lo so.
      Ma se la gente dice che lo fa traslocare Lei?
      Io?
      Sissignore, perchè il Prefetto vorrebbe arrivare allo scioglimento del Consiglio comunale e Lei no.
      E l'ometto rise d'un grosso riso per dare all'aspetto del proprio dire quel gaio e quel morbido che serve a far inghiottire altrui parole piuttosto durette e amarognole nella midolla.
      í "Sa cosa?" replicò il Commendatore, molto seccato. "Io faccio come la luna: mi eclisso!"
      E sparì nel suo atrio.
     
      II
     
      Don Giuseppe Flores pregava nella chiesina della sua villa, solo, immerso in una doppia visione. Gli avveniva spesso, sui sentieri del suo colle, di sostare meditando le profondità di Dio e insieme contemplando la bellezza magnifica e pia delle cose. Così adesso il suo pensiero si affisava nell'eternità santa, imminente, alta, oscura sopra la visione distesa della sua lunga vita arrovesciata per modo da mostrare la faccia interiore come la sola che valesse. Non ne vedeva il gran bene irradiato a tante anime per vie nascoste alla sua stessa coscienza, senza opere, senza espresse parole di consiglio e di ammaestramento, solo con l'aura dell'essere suo puro, umile, pieno di Dio. Ci vedeva infiniti torpori, miserie, inerzie e persino mollezze, egli, austero a sè circa i desideri del corpo quanto mite agli altri.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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