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      Maironi lo conosceva infatti. Già nell'anteriore suo stato d'animo, preso dalla curiosità del socialismo, aveva letto un compendio francese del Capitale di Marx, Progress and Poverty di George e il libro di Benoît Malon.
      Saranno sognidiss'egli vivacemente "ma Lei creda pure che ci è stato qualche sogno rivelatore del futuro!"
      Si accomodi, si accomodifece il Commendatore, ritraendo in fretta la mano indagatrice dal tocco di quel sangue che bolliva.
      Ed entrò subito nel discorso delle due cose per le quali aveva pregato Piero di venire. A sussidio di certi suoi studi storici, intanto, gli occorrevano alcune copie di documenti dell'archivio municipale di Brescia. Si rivolgeva, per averle, alla cortesia di Maironi. Supponeva che Maironi facesse gite frequenti a Brescia; non possedeva egli grandi poderi nel Bresciano? Pigiò molto su questi grandi poderi e poi toccò dei fastidi della vita cittadina, della sorte beata di chi può vivere sulle proprie terre occupandosi di esse, studiando, magari anche sognando un poco! E qui mise a posto una delle sue risatine discrete. Queste parole, cercate con intenzione più profonda, volendo dire e non dire, gli servirono di passaggio all'argomento delicato dove poi, con abbondanti cautele, mise il piede.
      L'argomento era la candidatura senatoria di Zaneto. Il Commendatore pigliò le mosse appunto da Brescia, dalle condizioni politiche di quella città e della provincia, dalla importanza che il Ministero attribuiva, ragionevolmente, a certa elezione politica che avrebbe avuto luogo colà in epoca non lontana.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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