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      Eh dunque!"
      Rise anche il professore e la conversazione continuò in italiano, vivacissima. Le due dame, che nei convegni aristocratici portavano con dignità cosciente l'uniforme ideale, per così dire, prescritta dal luogo e dal grado, se ne scioglievano qui assai volentieri nella società preferita degl'intellettuali. Tra loro e Jeanne non correva troppa simpatia, ma di Carlino andavano pazze apertamente come tutte le signore, forse perchè con un uomo come lui, di maniere squisite, musicista eccellente, intelligente di ogni arte, paradossale nelle idee e pieno di vita nella parola ma gelido nel fondo e schivo della passione, non v'era pericolo di andar oltre un piacevole vellicamento dello spirito. Laura, del resto, vedova da qualche anno, sdegnava la galanteria. I suoi amici dicevano ch'ella permetteva a Dane di petrarcheggiare un po' con lei per ricordarsi di esser donna, perchè non le avvenisse di mettere in isbaglio un cappello di ministro o un zucchetto di cardinale; e più innocuo memento non si sarebbe trovato. Bice, orgogliosa di aver ispirato un vero amore a Destemps, molto più savia che talvolta non sembrasse, lo teneva legato ma in rispetto.
      Si parlò della piccola città dove Bessanesi diceva di sentire, Dio sa perchè, uno spirituale odore di mare, tanto da immaginare il malinconico Adriatico dietro a ogni cresta diroccata di muro tagliante il cielo. Destemps era innamorato di tutto che aveva visto, anche di un vecchio sagrestano guercio, storpio, gobbo, sudicio, adoratore devoto della sua chiesa, che a un'uscita di Gonnelli "Puzzolenta la tua chiesa!


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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