Si faceva un gran chiasso intorno a Carlino e intorno alle più sicure delle presunte fate.
Ah Lorelei
Rapir vorrei!
mormorò a Gonnelli il cupido Bessanesi, molto ammirando lo scollato della signora tedesca. "Ah, Bessanesi, Bessanesi, che dice mai?" fece alle sue spalle, battendolo col ventaglio, donna Bice.
Sì, lor e Lei - Rapir vorrei!
rispose il pittore, pronto.
Donna Laura prese a braccetto una delle fate, una piccola fata irrequieta e nervosa, sua compagna di classe a Poggio Imperiale, e col pretesto di vedere i Tiepolo si fece portare nell'Anacreontea, il mirabile salottino dei putti, l'ultimo delle stanze verso levante, dove non c'era nessuno. La interrogò sugli amori di Maironi e di Jeanne.
Ma non se ne parla più!
rispose la fata spensieratella, tutta scintillante per essersi fatta vedere a braccetto della gran dama. "Me ne domandi perchè non lo vedi qui? E` a Brescia per affari. E` una cosa accettata, un matrimonio. Si trova che lei potrebbe qualche volta dissimulare un po' meglio, fare come fa lui ch'è irreprensibile in questo, ma poi in fondo si pensa: un marito senza moglie... una moglie senza marito... non per loro colpa... giovani... scusa, siamo proprio sinceri, cosa tanto difficile!... è una fortuna che si siano legati fra loro e non abbiano guastate delle altre unioni. Se si è morali ma non ipocriti bisogna dire così! Qualcuno critica Dessalle che dovrebbe fare, dovrebbe dire! Oh, è tanto simpatico Dessalle! Come è simpatico! Ma qui si è severi, pedanti! Oh, non ne hai un'idea come si è severi!
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