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      Ma senza giustizia, perō; a qualcuna si perdona tutto, ma proprio tutto, e a qualcun'altra si perdona niente."
      Ell'aveva l'aria, cosė parlando, d'insinuare un po' con risentimento, un po' con soddisfazione, che era esperta particolarmente di tale severitā e di tale ingiustizia. Infatti era di quelle che accostano volentieri la mano al frutto vietato, ma nel punto di spiccarlo si sentono forse, con un'ombra di rammarico, pių oneste di quanto avrebbero creduto e ritirano la mano.
      Proprio in quel momento il maestro Bragozzo e una giovine signora sua allieva, due pure cellule sane di quel mobile tessuto umano, si confidavano certi loro ingenui comuni moti religiosi e morali dell'animo. Il maestro era beato di non vedere "quell'amigo' che egli, come buon cristiano, come buon marito e come buon clericale, non poteva soffrire.
      Me par de respirardiceva.
      E la giovine signora, tutta fremente di speranze sante:
      Crede, maestro, che ci sia un principio di rottura?
      Mi no so gnente. So che stasera no se sente quel solito odorin de pastizzo vecio che a mi me rebalta el stomego. Ghe xe un prete co le braghe, ghe xe tre o quattro vergognose de signore che a meterghe un pič su la coa intanto che le camina se ghe tira zo tuto, ma basta!
      La giovane signora sorrise.
      Crede proprio, maestro, che qui non ci siano altri pasticcetti stasera?
      Ghe ne sarā, ma i xe in credenza, e quell'altro, invece, el saria in tavola.
      Il maestro concluse che non vedeva l'ora di essere a casa sua dove non c'erano pasticci nč in tavola nč in credenza e dove le sue donne "siben che le ghi n'a puchi" benchč avessero pochi quattrini, vestivano pių abbondantemente di queste.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





Bragozzo