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      Ma se si deve faticar tanto per arrivare poi a far la commedia mascherata, come la fa quel Pantalone lì o come, in fondo, la facciamo tutti, io e gli altri, ho paura che quest'idea di ascendere sia stata proprio l'idea di una bestia. Di buono c'è questo.'
      Voleva dire il Rüdesheimer.
      Anche donna Bice aveva trovato un'amica, la moglie del maggiore di artiglieria Alberto D'Ambiveri, una giovane signora romana, buona di cuore e, nei momenti gai, terribile di lingua. Seduta accanto a Bice sur un divano della Cina, aveva un motto, un maligno sussurro per ciascuna delle signore e per molti fra i cavalieri che sfilavano loro davanti, entrando nella sala da ballo. Bice, naturalmente, non conosceva nessuno e la D'Ambiveri le faceva sottovoce le presentazioni. "Signorina... rapa - Conte... oca pomposa - Signorina... suor Preziosa, guardatemi e non toccatemi - Contessa... suor Severa, toccatemi e non guardatemi. - Signora... suor Tenera, guardatemi e toccatemi. - Contessa... sangue reale, imperatrice di Ciampino - Tenente... uccellin bel verde - Signorina Carolina... Carlamagna - Signorino e signorina... scoiattolo e scoiattola - Madama... la virtù in gloria." Quando passò Destemps che dava il braccio alla padrona di casa, non si tenne dal mormorare: "Baciate il piede al successor di Piero". Donna Bice sorrise di un sorriso profondo e si affrettò a informarsi di Maironi. Era veramente interessante?
      Qui non piacerispose la D'Ambiveri. "Lo trovano troppo serio. Adesso questo amore lo ha riabilitato un poco, ma non basta.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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