Bisognerebbe che piantasse Jeanne e ne pigliasse un'altra."
Ti lasceresti pigliare, tu?
Io? Ma che dici? Povero Alberto! Capisco Jeanne, del resto. Poichè poi Maironi ha una figura aristocraticissima e non è bello, veste bene e non è un elegante nè dev'essere di quelli che ti schiccherano una dichiarazione due ore dopo averti conosciuta. Aggiungi che quell'uomo lì, con la rapa di moglie che ha avuto, dicono, e, con la vita che ha fatto, deve aver portato a Jeanne tesori intatti di passione. Insomma capisco Jeanne e non farmi dire altre sciocchezze.
IV
Un improvviso rombo di tuono troncò il ballo. Invano Bertha Rothenbaum, con una familiarità di zitellona esperta e bonaria, propose alle pupille della Raselli di aspettare la pioggia per battezzare un bel giovane israelita che ballava il dancing a meraviglia. Le carrozze erano state annunciate da un pezzo e gli invitati presero la fuga. Ad una ad una le coppie di fanali si vennero spiccando dal mobile guazzabuglio che ne luceva davanti all'ingresso della villa, corsero via velocemente lungo il muro di cinta, scomparvero nelle tenebre. Un altro lungo rombo di tuono empì le ombre del giardino, entrò per le finestre aperte nelle sale della villa come la voce formidabile di un minaccioso Padrone che dalla sua nera tenda di nuvole chiedesse conto alle vanità umane, alle cose spaurite e mute, di averlo dimenticato. Le finestre furono chiuse, gli ultimi passi e le ultime voci dei servi tacquero. Appoggiata al balcone della sua camera da letto, Jeanne, stanca e insonne, ascoltò inconscia i fremiti delle frondi inquiete nel basso, guardando il continuo lampeggiar silenzioso sul ciglio nero dei colli, simile a un continuo febbrile chiudersi e aprirsi di un grande occhio di fuoco nel cielo.
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