Pagina (258/344)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. e gli era necessario di trattenersi, durante la fermata, con lui. Jeanne conosceva il nome del dottor... e il suo ufficio presso la Demente. Approvò di cuore, mostrando che posponeva il desiderio proprio e se stessa all'interesse doveroso di lui per sua moglie.
      Sì, sì, fa bene.
      E cercò da capo lo sguardo, l'anima cara là fuori, sulle acque serene del Garda. Aveva temuto il peggio, adesso le pareva di sentire indecisa quell'anima, e sperava, sperava appassionatamente, pronta ad incontrar con gioia ogni sacrificio, a vederlo meno, a interdirsi la dolcezza delle carezze, la dolcezza del tu, s'egli lo avesse chiesto, pur di non perdere il suo amore, pur di non esserne abbandonata. Sperava con timore e tremore, coprendo di triste soavità, chiudendosi nel cuore la sua fragile speranza. In fatto Piero fluttuava tuttavia. Nello scrivere a Jeanne lo aveva agitato un tempestoso ritorno della sua giovinezza credente, un assalto di dolore e di amore, un inenarrabile anelare dello spirito a Dio.
      Passata la prima violenza di quest'onda, egli si era posto in difesa contro se stesso, contro le proprie tendenze mistiche, contro tutto che potesse condurlo ad abbandonare la sua prefissa via di un apostolato per la giustizia sociale, senza odio alla Chiesa cattolica, ma del tutto indipendente da essa; la via che avrebbe dovuto sognare per lui sua madre quando non credeva che nella idea di giustizia, non adorava che l'idea di giustizia. Egli riconosceva in se stesso il sangue di lei e il sangue del padre, il loro fatale conflitto rinascente.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





Demente Garda Piero Jeanne Dio Chiesa