Altrimenti penserò che non è vero."
Egli aveva respirato i soffici, morbidi, fragranti capelli, la dolce offerta, e gliene tremava il cuore. Rispose con voce malferma:
Resterò.
Jeanne si alzò in piedi, fece "grazie!", mise un lungo sospiro, guardò Piero come talora una madre guarda scherzando il suo bambino, con un tenero, gioioso viso infantile; perchè a lui piaceva, in passato, di farsi guardare da lei così. Gli piaceva ancora! Ella rise un breve sommesso riso, un riso inconsciamente voluttuoso che pareva dire: "Riconosco la fiamma degli occhi tuoi, un giorno a me sgradita, adesso mi dai un bacio, lo so, e non sui capelli". Infatti, lentamente lentamente, il viso del giovane si accostò al suo che lentamente lentamente si disponeva, si porgeva grave all'incontro.
Allora le due anime salite sulle labbra si dissero tale una cosa che poi, quando le labbra si disgiunsero, gli occhi non sostennero di guardarsi. Altre volte Jeanne e Piero si erano incontrati senza parole in quel pensiero segreto, ma ostilmente. Ora non fu così. Ora la donna sentiva che vi era un ripugnante modo di trattenere il suo amore per sempre; l'uomo sentiva che vi era un dolce modo d'incatenarsi per sempre e che lei non era più tanto ferma nella sua resistenza. Ambedue, attratti e respinti, trepidavano.
Intanto si era levato un vento molesto che soffiava loro la nebbia in viso. Campani di mucche scendenti all'abbeveratoio suonaron vicino. Jeanne e Piero si avviarono verso Rio Freddo, la prima breve passeggiata di tutti i visitatori di Vena, lei camminando avanti, in silenzio, col senso dello sguardo fisso di lui, volgendosi con un sorriso quando lo sentiva tanto forte da soffrirne.
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