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      - E` stato il caso: Bassanelli. Proprio un caso? - Jeanne è tanto migliore di me, con tutto il suo scetticismo. Se Jeanne credesse in Dio sarebbe tutta sua. - E i miei presentimenti? Dove finivano i miei presentimenti? - Tutto un giuoco, tutto un caso? - Dio mio, Dio mio, se io perdessi la mente, se io dovessi proprio star per sempre qui dentro, finire come queste che urlano! - Padre mio, sei tu in quel pianeta? - No no no, padre mio, padre mio, credo, sai, credo in Dio, credo, credo, ho creduto sempre, forse vengo anch'io dove sei tu, dov'è la mamma! L'Elisa viene da voi ma forse un giorno vengo anch'io!'
      Represse a forza l'onda dei singhiozzi irrompenti dalla gola. Si strinse sul petto le braccia incrociate, si morse il labbro inferiore, le grosse lagrime gocciarono silenziose.
      Quando infine potè dischiuder le labbra e, ansando, asciugarsi il pianto, ripetè più volte, con infinita dolcezza interna ma piuttosto ancora macchinalmente che con deliberato consenso, che con deliberato proposito, le parole di Elisa: "Del Signore - del Signore - del Signore". I singhiozzi ritornavano, li soffocò, alzò il viso al grande spettrale pianeta, alle stelle. Ah, la morte d'Elisa era scritta negli infiniti occhi tristi del cielo! Pensò, pensò, pensò, gli attraversò i pensieri, lenta, la visione di Praglia, del grande monastero abbandonato, delle logge dove fanciullo aveva creduto sentire un appello arcano. La visione passò, il pensiero gli venne meno in una nebbia interna, le stelle gli si oscurarono, non ebbe più senso che del proprio smarrimento, della frescura umida e delle grida, degli urli, dei pianti dal riparto delle agitate.


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Piccolo mondo moderno
di Antonio Fogazzaro
Ulrico Hoepli Milano
1909 pagine 344

   





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