E niente altro?
Possibile, pensò il prete, che sappia delle visioni? No, non è possibile. "Niente altro" diss'egli.
Il Direttore sospirò e don Giuseppe gli domandò cosa fosse nel suo pensiero.
Nel mio pensierorispose quegli "vi è che bisogna portar via quell'uomo il più presto possibile, e poi non abbandonarlo a sè."
Perchè?
Don Giuseppe non riusciva ancora a capire.
Perchè, a mio vedere, le sue disposizioni di spirito sono tali da non escludere la possibilità, lo dico chiaro, che un giorno o l'altro egli prenda qui il posto lasciato da sua moglie.
Don Giuseppe mise un'esclamazione di stupore e di protesta, ma il Direttore non ne fu scosso.
Sentadiss'egli "Piero Maironi m'interessa da un pezzo, per il mio mestiere, e, quando veniva qui spesso, l'ho studiato molto. Non dico che sia un nevrastenico, ma insomma, lasciamo i termini scientifici da parte, è un nervoso per eccellenza. Quando veniva più spesso, io, studiandolo in certi suoi fervori religiosi, perchè ne ho avuto prove anche qui nella nostra chiesetta interna, in certe intolleranze di ogni minima parola un po' libera, in certi atti strani come il costante suo rifiuto di visitare il riparto delle pazze, mi sono formato un concetto di lui come di un uomo pio, austero, ma non fatto per il celibato, che soffrisse della sua forzata separazione dalla moglie e ne soffrisse tanto da poterne avere il sistema nervoso profondamente offeso. Poi, avendo udito parlare di una relazione, pensai - mi perdoni, parlo da medico - che forse tutto il male non veniva per nuocere.
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Direttore Giuseppe Giuseppe Giuseppe Direttore Maironi
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