Come da esseri così mobili, così miseri, così effimeri può essere fondato un Assoluto così grande? Come può essere Dio altro che un desiderio di quello che a noi manca? E se veramente Dio esistesse anche solo come quell'assoluta giustizia di cui Maironi è diventato fanatico, non si dovrebbe vedere questa giustizia in tutto che non dipende, neppure in parte, dalla volontà umana, in tutto che dipende da lei sola? E invece dov'è? Perchè dovrebbe soffrir tanto, lei? Questo amore, se lo è forse dato?
Il pezzo è finito ed ella si ricompone quanto può, rientra, chiede distrattamente:
Che musica è?
Suo fratello si scandolezza. Come non ha riconosciuto il primo allegro della Kreutzersonate?
Lo chiamano un allegrosoggiunse. "Io lo chiamo un impasto dei dolori di due anime, quella del piano e quella del violino, dolori che sono necessari per far nascere una cosa grande."
Mi pareosserva timidamente la signora Cerri parlando a Jeanne "che qualche volta succeda così anche nella vita. Non ti pare?"
Jeanne tace.
CAPITOLO OTTAVO
SENZA TRACCIA
I
Da tre giorni la gracile spoglia dello spirito asceso alla Vita posava dentro il piccolo cimitero bianco fra le viti, gli ulivi e gli allori della terra gentile, poco sopra lo specchio del lago. La notte cadente era inquieta. Raffiche alternate a lunghi silenzi delle cose suonavano sul lago, per le rive, per gli oleandri e i rosai dell'orto Maironi, chini sulle onde; rombavano nel pino a ombrello sopra la panca dove Piero e don Giuseppe stavano a colloquio, curvavano le sottili aste nere dei cipressi allineati a monte dell'orto, lungo il muro di cinta.
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