Ho presto conosciuto incrollabile la risoluzione del signor Piero, nè sarei ora sicuro di fare, combattendola, opera buona. Egli è impazientissimo di recarla ad effetto e io accettai ch'egli mi cedesse la proprietà de' suoi beni perchè ne disponessi secondo le sue intenzioni. L'atto fu rogato dal notaio di qui oggi stesso, e il signor Piero mi darà domani in iscritto le istruzioni che mi ha, del resto, già fatto conoscere a voce. Forse domani mi dirà pur qualche cosa circa la sua partenza di qua come circa l'Ordine religioso che avrà scelto. Fino ad ora non ho potuto penetrare affatto nulla. A rigore, neppur potrei asserire ch'egli abbia il proposito di entrare in un Ordine religioso. Comunque sia, le disposizioni del signor Piero, certe sue oscure allusioni all'avvenire che Le riferirò a voce, e sopra tutto il grande dolore, gli eventi mirabili ond'è nato questo mutamento, mi fanno sperare, ottima signora Marchesa, tale un frutto dell'afflizione Sua che Ella ne debba dar lode a Dio per vista come di tutto che Le accade gli dà lode per fede; tale un frutto che dissipi certi giudizi e sospetti e timori circa il carattere del fervore religioso di Suo genero pervenuto sino a me e, secondo la sapienza del mondo, non del tutto infondati nelle parvenze. A fructibus eorum cognoscetis eos. Iddio continui a benedirla di santi pensieri e conservi a noi lungamente chi tanto ci riflette della sua luce e della sua pace. Domani celebrerò in suffragio della Sua Elisa.
Devotissimo Don Giuseppe Flores
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