No, non aveva udito. In fatto alle sette e mezzo la porta era ancora chiusa. Invece don Giuseppe, alle sei e mezzo, aveva trovato aperto il cancello del giardinetto. Piero doveva essere uscito di lą. Don Giuseppe lesse la sua lettera; non vi erano che le istruzioni promesse, la conferma delle intelligenze prese a voce e una busta suggellata, con la scritta: Da aprirsi dopo la morte di Piero Maironi. Il biglietto al custode conteneva un affettuoso saluto di commiato, una lode, un ringraziamento e l'ordine di considerare don Giuseppe Flores come suo padrone. Il custode non sapeva, non capiva niente, temeva un atto disperato per la morte della signora, parlava di far subito ricerche a Porlezza e a Lugano.
No nogli disse don Giuseppe, "non temete disgrazie. E` il Signore che lo conduce. Se il Signore vorrą, lo rivedremo. Egli desidera intanto nascondersi al mondo. Rispettiamo il suo desiderio."
In quel momento il fedele custode tacque, ma poi non si tenne dall'andar cercando le tracce del padrone. Mai non gli fu possibile di trovarne alcuna. Nessuno lo aveva incontrato, nessuno lo aveva veduto, nessuno ne aveva udito i passi. Se mai sia per venire il giorno in cui la occulta via dell'uomo scomparso si riveli, in cui ci si apprenda il perchč di tanto mistero, solo Chi lo ha chiamato alle proprie battaglie lo sa.
FINE
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