Questa che abbiamo fin qui descritta è la forma più semplice possibile della proposizione, e si chiama appunto proposizione semplice.
§ 7. PROPOSIZIONE SEMPLICE ELLITTICA. La proposizione semplice può non essere intiera, lasciare cioè sottintesa qualche parte di sè stessa (figura di ellissi). Più spesso manca il soggetto, il che avviene quando il predicato stesso o il contesto del discorso bastano a farlo intendere; p. es. Leggo (sottint. io): leggi (tu): leggono (quelle persone, di cui abbiamo già parlato). Talora si omette invece il predicato verbale, perchè già noto: p. es. alla domanda Chi legge? si risponde: io, tu, colui (senza ripetere il predicato); ovvero si mette il solo nome del predicato nominale; p. es. Io ricco, io sano (cioè sono).
§ 8. PROPOSIZIONE COMPLESSA. Una proposizione semplice può ampliare con altre parole i suoi elementi. Queste parole si dicono complementi, e la proposizione ne prende il nome di complessa. Tali complementi posson essere:
A. Attributivi; così detti perchè attribuiscono ad una cosa una qualità, una proprietà, una condizione. Essi consistono in aggettivi, o in frasi rette da preposizioni, che ne tengono le veci, o in sostantivi (nel qual caso si ha l'apposizione); ed aggiungono al soggetto una qualificazione, p. es. il potente Iddio regna: la virtù sincera piace. La casa di Augusto era splendida. Plinio il maggiore fu arso. Federigo imperatore fu lodato. L'amore al bene è lodevole.
B. Oggettivi; così detti perchè fanno da oggetto ad un verbo transitivo.
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Attributivi Iddio Augusto Oggettivi
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