(Vedi Gramm., P. II, cap. XVI, § 6 e cap. XXX, § 6). In tal caso si chiamano anch'esse correlative o unite per correlazione; p. es. o il consenso del genere umano ha errato, o i classici greci sono i primi del mondo: quale č il padre, tale č il figlio: non solamente la virtų non si offusca nelle sventure, ma prende da esse maggior luce. Come lo ebbe veduto da lontano, cosė gli corse incontro.
§ 19. PROTASI, APODOSI. Quando una proposizione avverbiale dipendente precede la principale, la prima piglia il nome di protasi o proposta; la seconda di apodosi o risposta; p. es. Benchč molti lodino la virtų, pochi son quelli che la osservano.
§ 20. INCIDENTE. Una proposizione interposta fra gli elementi d'un'altra proposizione o fra una protasi ed un'apodosi, si chiama incidente; p. es. Cicerone, tutti lo consentono, č il primo oratore della letteratura latina. Dante Alighieri, benchč fosse richiamato in Firenze, non volle accettare le condizioni che gli si erano imposte. Anche i complementi possono essere incidenti; p. es. La presenza, in Roma, di Augusto. Segui, senz'alcun timore, la giustizia.
§ 21. PERIODO. Il periodo č un complesso di parole che contiene un senso compiuto e non interrotto, con una certa simmetria fra parte e parte, in guisa da formare un circolo in sč medesimo ritornante. Una proposizione molto complessa (cioč, fornita di molti complementi), e pių spesso un gruppo di proposizioni unite in un solo senso, possono costituire un periodo semplice, o un membro di periodo composto.
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Vedi Gramm Alighieri Firenze Roma Augusto
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