CAPITOLO I
Il nome sostantivo.
(Gramm., P. II, cap. III)
§ 1. USO DEL PLURALE NEI SOSTANTIVI. Tutti quanti i sostantivi possono distinguersi in due classi principali: gli uni designano individui, come uomo, albero, casa ecc. de' quali èvvi nel mondo vera moltiplicità: gli altri designano una massa, un tutto insieme, come acqua, vino, oro, e simili nomi indicanti materia; a' quali si riferiscono pure i nomi astratti, come onore, amore, ira, prezzo ecc. I sostantivi della prima classe (che potrebbero dirsi numerici) hanno di lor natura il plurale, senza cambiamento di significato; onde da uomo si fa uomini, da albero, alberi, da casa, case ecc. poichè degli uomini, delle case, degli alberi ve ne ha realmente molti l'uno dall'altro distinti.
§ 2. SOSTANTIVI DI MATERIA. I sostantivi della seconda classe possono anch'essi, per la maggior parte, avere il plurale; ma in un senso più o meno diverso dal singolare. Quelli indicanti materia usati in plurale esprimono una collezione di parti omogenee, p. es. le nevi, le pioggie, le arene, le farine, le carni; ovvero denotano varie specie della medesima materia, p. es. i vini, i latti, i burri, le lane, i metalli ecc.; ovvero oggetti fabbricati di una materia, come gli ori, gli argenti, per indicare utensili d'oro o d'argento, le lane, per le vesti di lana ecc. Chiare, fresche e dolci acque, Ove le belle membra Pose colei ecc. Petrarca. - Alquanto colle carni più vive e colle barbe più nere li vedete. Boccaccio. - E facciam tanti burri e tanti latti, Che tutti ne van matti.
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Gramm Ove Pose
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