Segneri.
§ 7. Si usa regolarmente il plurale per indicare uno stesso genere di cose tenute o usate da più soggetti. Tratte le spade (non la spada) fuori, gridaron tutti: ahi traditori, voi siete morti. Boccaccio. - L'un l'altro addosso coi baston (non col baston) si ficca. Berni. - Era con sì fatto spavento questa tribolazione entrata ne' petti degli uomini e delle donne, che l'un fratello l'altro abbandonava. Boccaccio. - La novella punse i cuori delle donne ascoltanti. Boccaccio. - Eccettua il caso che più cose o persone avessero a comune una sola e medesima cosa, poichè allora è chiaro che si richiederebbe il singolare. Si usa pur il singolare quando il sostantivo sta in una frase avverbiale o verbale, od è in senso metaforico o per altra ragione non deve mettersi in rilievo: p. es. avere in bocca per menzionare ad ogni momento; mostrare in viso o in faccia, tenere in mano ecc. - Colle gravezze cavavano il cuore (non i cuori) ai popoli. Segni. - Vennero a quella festa tre gentiluomini della nostra città, giovani e d'alto cuore. Bembo. - Camminavano con passo prestissimo contro le artiglierie. Guicciardini. - (L'amor di patria) Empie a mille la bocca, a dieci il petto. Monti.
§ 8. SOSTANTIVI CON DUE PLURALI. Quanto ai sostantivi che possono avere due plurali, in i ed in a, già accennammo il differente significato di questi, notando che il secondo aveva per lo più un senso particolare e ristretto e spesso anche collettivo (Gramm., I, VI, 1). Qui porteremo qualche esempio di quei sostantivi, ne' quali le due uscite, avendo un senso manifestamente diverso, sono usate tutte e due più di frequente.
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Empie Gramm
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