Dante. Così bisogna dire l'uno de' ginocchi, nissuno de' labbri, uno de' due lenzuoli, uno de' diti. Vero è che si dice più spesso, in singolare, un ciglio, un ginocchio, un dito, un lenzuolo ecc. Quanto ai sostantivi che mancano di singolare, vedi la Gramm., II, VI, 4.
§ 9. NOMI FEMMINILI DI PROFESSIONE. Del modo di formare il femminile da sostantivi indicanti dignità, professione, esercizio, fu già parlato sufficientemente nella Grammatica, cap. VII. Qui solamente vogliamo aggiungere come cosa pertinente più alla ragione ed all'uso, che a regole fisse, un'osservazione: ed è che la terminazione essa (vedi Gramm., II, VII, 7) è preferita a tutte le altre nell'uso comune, quando si debba estendere a donna o una professione o una dignità propria principalmente o soltanto dei maschi. Quindi da professore si farebbe professoressa; da canonico, canonichessa (non canonica che è il nome della casa parrocchiale); da esattore, esattoressa (e non esattrice); da avvocato, avvocatessa, e non avvocata che vale protettrice e si attribuisce quasi soltanto alla Madonna; da provveditore, provveditoressa e non provveditrice che avrebbe senso più generico; da medico, medichessa (e non medica che sarebbe appena tollerato in poesia), da procuratore, procuratoressa e non procuratrice.
§ 10. L'ASTRATTO PEL CONCRETO. L'uso di un sostantivo astratto invece di un concreto, o di un astratto derivato invece di un altro primitivo, specialmente in senso individuale, non collettivo, è in pochi casi conforme all'indole della nostra lingua, benchè oggi, ad imitazione del francese, se ne faccia molto abuso.
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Gramm Grammatica Gramm Madonna
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