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      Varchi. - Così dicesi cappello alla marinara, alla calabrese, all'italiana, alla turca, ecc. ecc.
      Anche con pronomi si lascia sottintendere il sostantivo, come vedremo a suo luogo.
     
      § 4. AGGETTIVI SOSTANTIVATI RIFERITI A PERSONA. Spessissimo gli aggettivi sono adoperati come sostantivi; specialmente quando si riferiscono a persona (sing. o plurale), il che può farsi in due modi:
      spesso invece di porre il nome proprio o comune di una persona poco avanti ricordata, o determinata subito dopo, si designa per mezzo di un aggettivo indicante una sua qualità, desunta o dal carattere o dalla condizione fortunata o sfortunata di essa o dalla patria o nazione sua; e, più di rado, dalle circostanze particolari, in cui si trova: onde si dice p. es. alludendo a una persona determinata: il vile, lo scellerato, la temeraria, il prode, il valoroso, il magnanimo o la magnanima, il pusillanime, il meschino, il misero, l'infelice, il fortunato, e in plurale: i vili, gli scellerati; la temeraria, l'Inglese, il Toscano, la Francese ecc. O più frequentemente, sostituendo all'articolo il pronome quello, questo ecc. si dice quello scellerato, quella temeraria, quell'infelice, quel meschino, questo perverso, questa impudica, e via discorrendo. Noja sentiva, movendo la umanità sua a compassione della misera. Boccaccio. - La miserella infra tutti costoro Parea dicer (dire): Signor, fammi vendetta ecc. Dante. - Vassene il valoroso in sè ristretto E tacito e guardingo, al rischio ignoto. Tasso. - Così si accorse il pazzerello, che mal fanno coloro che voglion far, come si dice, l'altrui mestiere.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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