§ 5. AGGETTIVI ALTERATI. Non di rado patiscono alterazione anche gli aggettivi. Essi talora non tanto indicano diminuzione o accrescimento o peggioramento d'una qualità, quanto del soggetto che di quella qualità è fornito. La quale riuscì poi bellina e piacevolina a meraviglia. Lasca. - Esce .... a guisa di faciulla .... L'anima semplicetta che sa nulla. Dante. - Come le pecorelle escon del chiuso Ad una, a due, a tre, e l'altre stanno Timidette atterrando l'occhio e 'l muso. Dante. - Que' belli amorini non erano se non latte e sangue, così grassottini, che avresti creduto ch'e' fossero stati Cupidini daddovero (davvero). Firenzuola. - Escono i cani addosso al poverello Che di subito chiede ove s'arresta. Dante. - Il poveraccio Non è altro che un uom troppo bonaccio. Bellini. - Le donne venivano dal campo tenendo per la mano i ragazzi più grandini. Manzoni.
§ 6. ALTERAZIONE RINFORZATA. Accanto al nome alterato si pone spesso, per rinforzarne l'alterazione, qualche aggettivo; p. es. Era il detto luogo sopra una piccola montagnetta. Boccaccio. - Noi siam qui presso ad un pozzo, al quale suole sempre essere la carrucola e un gran secchione. Boccaccio. - Un pancione smisurato che pareva tenuto a fatica da due braccia piegate. Manzoni.
§ 7. ACCRESCITIVI DI NOMI FEMMINILI. Gli accrescitivi sostantivi femminili escono regolarmente in one, anzichè in ona (vedi Gramm., I, IX, 3), eccettuato il caso che possa cadere equivoco sul sesso della persona. Parlando famigliarmente questa regola non si osserva sempre; ma nelle buone e corrette scritture pochi esempii si trovano in contrario, e questi o sono voci astratte, come memoriona usata dal Caro, o servono a fuggire equivoci, come testona e figurona (poichè testone e figurone avrebbero altro significato), e fogliona, che deve distinguersi da foglione aumentativo di foglio.
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Timidette Cupidini Gramm Caro
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