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      P. es. il tale coscritto ha tirato su il numero trentaquattro: oggi al lotto sono usciti i numeri venti e trenta; ovvero: il venti e il trenta. Si usano come aggettivi, quando accompagniamo loro il soggetto contato; p. es. due pani, tre uomini, sette donne: questi libri sono cento ecc. Si usano nel terzo modo, quando diciamo: i due, i quattro per indicare persone o cose sottintese ed anche in altri casi: Gliene dič cento e non sentė le diece (dieci) (sottint. battiture). Dante.
     
      § 2. NUMERALI ORDINALI. I numerali ordinali sono di lor natura aggettivi, e perō vanno soggetti a que' diversi usi che, parlando degli aggettivi, abbiamo notati.
     
      § 3. I CARDINALI PER INDICARE IL TEMPO. Per indicare particolarmente l'anno, il giorno, l'ora, si usano i numeri cardinali, posponendoli al sostantivo.
      L'anno si pone in numero singolare e, pių di rado, anche in plurale: nell'anno millecinquecento quattro; ovvero negli anni mille settecento due. - Nell'anno del Signore 1355. Belcari. - Questo fu negli anni di Cristo 1259. Malespini.
      Il giorno (nella forma dė) si pone in singolare, e talora anche in plurale: il dė quattro d'Aprile ovvero ai dė cinque di Luglio.
      L'ora si pone in plurale; le ore tre, le ore cinque, alle ore dieci. Non č italiano dire: a dieci ore, a quattr'ore ecc. - Iersera mercoledė a ore quattro qui alla Corte ricevei la lettera. Redi.
      Comunemente si omettono i sostantivi, lasciando soltanto i numerali; p. es. il milleottocento ottanta; il trecento quattro; il mille; il tre Aprile o di Aprile; il due Decembre o di Decembre; le due, le quattro, le sei; oggi vieni alle cinque; le due antimeridiane, le sette pomeridiane ecc. ecc.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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