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      Dante fiorì nel secolo decimoquarto, ovvero fiorì nel milletrecento. Talora si omette per brevità il mille e si esprime solo il centinajo, specificando però se cada avanti o dopo Cristo, quando non sia già chiaro dal contesto; p. es. Il trecento fu il secolo del bel parlare. Il quattrocento è il secolo del Risorgimento ecc. ecc.
      Nel parlar famigliare, in luogo di dire la data di un'opera, usiamo talvolta: il millesimo; p. es. qual è il millesimo di cotesta edizione? - In prima ti convien trovare il millesimo, cioè gli anni di Cristo. Sacchetti.
     
      § 11. I numeri ordinali si usano anche per indicare una parte di un'ora, benchè l'ora stessa sia stata indicata coi numeri cardinali; p. es. sono le cinque e un quarto: sonava il tocco e tre quarti: era battuto il quarto. Per indicare dopo una quantità intera una metà della quantità stessa, si adopera l'aggettivo mezzo in senso neutro e senza articolo; p. es. un anno e mezzo, un'ora e mezzo; due giorni e mezzo; un bicchiere e mezzo. Parlando di ore, quando il numero di esse vien dopo, diciamo la mezza; p. es. era la mezza delle due: vieni alla mezza delle nove.
     
      § 12. ORDINALI COI NOMI PROPRII. Si usano pure per distinguere l'una dall'altra più persone di ugual nome; p. es. Carlo quinto, Leone decimo, Paolo quarto ecc. Sarebbe errore dire, secondo il costume francese: Luigi quattordici, Leone dieci.
     
      § 13. NOMI SOTTINTESI COGLI ORDINALI. Coi numerali ordinali si lasciano sottintendere alcuni sostantivi, chiari pel contesto; come libro, canto ecc. il primo della Genesi; il quarto dell'Inferno; nel nono dell'Iliade.


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Sintassi italiana nell'uso moderno
di Raffaello Fornaciari
Sansoni Firenze Editore
1881 pagine 500

   





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